L’epochè scettica

L’epochè scettica, o “sospensione del giudizio”, costituisce un rifiuto delle categorie filosofiche, dogmatiche, frutto della stratificazione linguistica realizzata da Platone prima e poi soprattutto da Aristotele. Per questo la scelta compiuta da Pirrone di Elide, considerato il primo filosofo scettico, di non lasciare alcuno scritto assume valore programmatico: non può essere assimilata alle circostanze che spinsero Socrate a non scrivere nulla. Quest’ultimo non disponeva affatto del ricco e sedimentato vocabolario filosofico cui invece Pirrone non poteva che fare riferimento. Avendone tracciato lui stesso la possibilità, seppur a livello embrionale, Socrate non poté beneficiare di tale linguaggio, trovandosi nell’incapacità tecnica di scrivere un testo filosofico organico. Pirrone, invece, rifiuta consapevolmente di utilizzare le categorie razionali tramandate dalla metafisica classica e lo scetticismo assumerà così i connotati di una filosofia “senza parole”. Altro

“Senza parole” di Shirin Neshat

"Senza parole" di Shirin Neshat

“Senza parole” di Shirin Neshat (1996). New York, Gladstone Gallery.

Questa fotografia in bianco e nero, realizzata nel 1996 dall’artista iraniana Shirin Neshat, è significativamente intitolata Senza parole. Essa ritrae per metà il volto di una giovane donna incorniciato nel chador, indumento tradizionale dell’Iran, e ricoperto da versi tratti da componimenti di poetesse persiane tracciati con l’henné, cifra stilistica che spesso caratterizza le opere di questa fotografa e video-maker.  Appoggiata sullo zigomo destro, simile all’orecchino di perla della ragazza dipinta da Vermeer, sporge la bocca della canna di un fucile che, puntata contro l’osservatore, rafforza la ferma decisione dello sguardo. I caratteri minuti stampati sulla pelle rappresentano le trame invisibili di un velo culturale che protrae quello di stoffa scura, soffoca le vie respiratorie e ammutolisce le labbra: solo gli occhi restano liberi, testimoni imperterriti della verità. Altro

Speak. Le parole non dette

"Speak. Le parole non dette" di Laurie Halse Anderson

Titolo: Speak. Le parole non dette

Autore: Laurie Halse Anderson

Casa editrice: Giunti Editore

Collana: Y

Melinda Sordino non parla. Risponde alle domande e dice solo il necessario, ma la sua gola in fiamme si serra e le impedisce di esprimersi davvero: è il suo primo giorno di liceo e Melinda sa già di essere un’emarginata. L’estate prima ha chiamato la polizia nel bel mezzo della festa di fine anno scolastico e da quel momento viene allontanata dalle amiche e disprezzata dai coetanei. Nessuno sa cosa sia successo quella notte; nessuno conosce il suo segreto, ma Melinda sente la propria colpa marchiata sul viso. Da quella notte ha smesso di parlare: vorrebbe condividere con qualcuno il suo segreto, vorrebbe gridare, ma la sua bocca reprime l’urlo e lo ricaccia nella gola in fiamme. Perché parlare significherebbe ammettere che è successo davvero. Altro

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